
Marcel Griaule (1898-1956)
Di tanto in tanto si sente parlare della misteriosa compagna di Sirio (Sirio B) e spesso ci si dimentica di menzionare il popolo dei Dogon che nella loro tradizione tramandano la conoscenza dell’esistenza di Sirio B, questa conoscenza si perde nella notte dei tempi. Gli astronomi hanno scoperto l‘esistenza di Sirio B soltanto nell’ultimo trentennio e utilizzando apparecchiature sofisticatissime.
Ora ci chiediamo, un popolo come i Dogon, che in fatto di tecnologia era a livello zero, potesse sapere di un fenomeno che, come detto prima, solo recentemente è stato scoperto. Il popolo dei Dogon non aveva una lingua scritta e pertanto tutte le conoscenze son state tramandate da padre in figlio per via orale e tramite dei disegni primitivi che indicano chiaramente l‘esistenza della compagna di Sirio e narrano di esseri venuti da “Po”, così chiamavano la compagna di Sirio, inoltre raccontano di aver visto dei misteriosi vascelli solcare il cielo e dirigersi verso Est. Oggi sappiamo che a Est del Mali c’è l‘Egitto. Solo un caso? Forse. La popolazione dei Dogon venne visitata da Marcel Griaule durante una missione che durò due anni, dal 1931 al 1933. Quando la spedizione giunse a Sanga, un villaggio dell’altopiano, accadde un fatto mai prima di allora verificatosi: la missione ebbe il permesso di assistere al caratteristico funerale di un cacciatore. Tale avvenimento dette l’avvio a una serie di studi sugli usi funerari Dogon e sulle maschere indossate durante il cerimoniale religioso in onore del defunto. Durante questa visita fu fatta la sorprendente scoperta della conoscenza di Sirio B.
Di seguito riportiamo la decrizione e la storia del popolo Dogon come riportata sul libro di Salvatore Saccone “I Dogon Nel Mali” le ricerche di Marcel Griaule, Editore Clueb Bologna e “Il Mistero di Sirio” di Robert Temple, Edito dalla Piemme Pocket.

Cartina della regione nella quale si trovano i Dogon
IL POPOLO DEI DOGON
La popolazione Dogon vive nel territorio della Repubblica del Mali, nelle zone amministrative di Bandiagara e Douentza, a sud dell’ansa del fiume Niger. Si tratta approssimativamente di un nucleo di circa 220.000 abitanti. Su questo numero non esistono sicure verifiche, poiché non si sono compiute recenti rilevazioni di censimento. Sono denominati anche Habba o infedeli dai Fulbe, pastori sudanesi di probabile origine etiopica. Tale denominazione fu attribuita per la loro ferma opposizione alla religione islamica. Si ritiene si siano stabiliti in questa regione provenienti dalla Guinea dei Mande sotto la pressione dei popoli Mossi tra il XII e XIV secolo e spinti nella fascia rocciosa detta massiccio di Bandiagara. Oltre che nella fascia rocciosa, la popolazione si sparse anche nell’altopiano e nella pianura . La zona rocciosa, per la caratteristica del terreno impervio, ha costituito per secoli una barriera naturale alle invasioni ad opera degli Arabi da nord, permettendo ai Dogon di isolarsi e mantenere il loro mondo quasi intatto dalle influenze straniere. Ciò non esclude del tutto il pericolo di invasioni ed assalti, che nell’arco di quasi sei secoli i Dogon dovettero subire, a cominciare dai Mossi e dai Kouroumba dell’ Alto Volta, dai Songhay di Gao verso il 1475, dai Bambara di Segu e di Kaarta attorno al 1700, dai Peul di Macina verso il 1830, dai Toucouleur verso il 1850 ed infine dall’armata francese di Archinard nel 1893.
Con la colonizzazione francese ebbero termine le lotte che impedivano una reale convivenza fra le varie popolazioni, favorendo il ritorno dei Dogon ai più fertili territori della pianura. Al loro primo approdo alla fascia rocciosa, i Dogon trovarono la stessa abitata da un popolo mitico, gli Andoumboulou o Adambula, appartenenti a una razza di piccola statura, che vivevano lungo i bordi della scarpata da tempi antichissimi. Ad essi succedettero uomini di grande statura, i Tellem, forse una stirpe dei Kouroumba dell’Alto Volta. L’originario contatto fra queste due popolazioni spiega quindi la profonda affinità esistente fra la produzione artistica Dogon e quella dei Kouroumba. Il mitico popolo Tellem avrebbe insegnato ai Dogon l’arte della costruzione della casa e il mestiere del fabbro, legato ad origini semi-divine, la cui importanza è massima nello studio della cosmogonia locale. Quattro tribù componevano il popolo Dogon: gli Arou, gli Ono, i Dion e i Dommo. Grazie all’opera di ricerca di Griaule e degli altri studiosi francesi da lui ispirati , si è venuti a conoscenza di numerosi miti dell’origine della stirpe dei Dogon, del loro modo di vita e del loro credo religioso. Dallo studio di queste primitive concezioni religiose, si può riuscire a comprendere la loro forma di espressione più feconda: la creazione artistica, legata incessantemente al vivere quotidiano e a tutte le manifestazioni collaterali che accompagnano la vita di questo popolo.