In UFO: casistica e storia

Una fitta rete d’informazioni convogliate dai manipolatori mass-mediatici verso il pubblico ignaro di quanto sta accadendo da decenni in oltre 30 nazioni, ma soprattutto nella Contea del Wiltshire, nell’Inghilterra del Sud. Il fenomeno dei cerchi nel grano, la loro esistenza riportata su una piccola litografia già nel 1600, denominata “il diavolo mietitore”, una realtà di splendide geometrie che continua ad affascinare ed accendere i più appassionati dibattiti tra sostenitori e denigratori. Se ne occupò negli anni 80 anche la Corona inglese, inviando una delegazione di scienziati nel Wiltshire, che confermarono l’origine ignota di diverse formazioni, con al loro interno spighe e chicchi di grano deformati da un’inspiegabile energia, piagati a suolo con un’impressionante maestria, accanto a cerchi che mostravano tracce di interventi meccanici evidentemente causati da interventi umani, dove i vegetali risultavano essere danneggiati.

Gli autentici pittogrammi si formano in pochi secondi, non solo sui campi di grano, ma anche su quelli di segale, colza, mais, a dire di alcuni agricoltori inglesi, senza alcuna presenza di esseri umani, sulle loro messi. Ma osserviamo meglio il mistero…

Un soffio di vento scivola tra gli opulenti campi di grano dell’Inghilterra meridionale. Una calda notte d’estate, rischiarata da un cielo stellato e immersa nel silenzio, interrotto solo dal canto dei grilli. All’improvviso un agricoltore della zona ode uno strano rumore, simile ad uno scricchiolio di paglia schiacciata, e nota sopra il campo una luce candida ed abbagliante che si mette a danzare per qualche istante …poi scompare.

UFOs making crop circles - Sfere di Luce Creano Cerchio nel Grano

L’indomani mattina, impresso nel campo di grano, viene trovato inspiegabilmente un pittogramma, detto la chiave, che punta con precisione su Silbury Hill, la più grande collina europea eretta da mani umane, un tumulo funerario riferito all’antico culto druidico. Il pittogramma si estende maestoso sulle messi, un disegno di assoluta perfezione, dai contorni nitidi, scolpiti nel grano. Le sue forme sono date dalle spighe piegate al suolo secondo un sistema a spirale di perfezione matematica. Ma questo non è l’unico pittogramma ritrovato in ciò che oggi viene definito un Paesaggio Sacro nella “Terra degli Angeli o degli Angli, England. Dal 1990 sono centinaia i simboli misteriosi rinvenuti nei campi di grano, segale o colza nelle immediate vicinanze della Tor Hill, una collinache, a dire di storici ed antropologi, avrebbe permesso agli uomini del passato l’accesso ad un’altra dimensione. Lo stesso fenomeno si è verificato a Glastonbury ed Avebury, nelle quali la tradizione identifica rispettivamente la mitica Avalon dell’epoca arturiana e Camelot. Non di meno accade a Stonehenge, che studiosi ed astronomi ipotizzano trattarsi di un osservatorio astronomico formato da megaliti, vecchio almeno quanto le piramidi d’Egitto, una specie di “computer astronomico della preistoria”.

Pensionati, porcospini e bontemponi

Nonostante la massiccia presenza di migliaia di crop-circles in Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Svizzera, Ungheria, Canada, Giappone, Australia, Puerto Rico e altre nazioni, c’è chi sostiene che si tratti di falsi. Però è certo che non sono stati in passato i pensionati britannici Doug Bower e Dave Chorley a costruire con l’inganno e l’aiuto di qualche asse da cantiere edile i primi cerchi, e nemmeno alcuni buontemponi. Non si tratta né di turbini di vento, né di forze geomagnetiche. Tra le varie ipotesi fornite, ecco la più divertente: i cerchi potevano essere stati impressi nel grano da ricci e porcospini nel momento della copula dai loro rivali in calore, che, quali involontari spettatori della scena, correvano in tondo ad una certa distanza dalla coppia, marcando così il bordo esterno dei cerchi. Tuttavia, per motivi di debunking o cover-up, qualcuno si è divertito a creare artificialmente dei cerchi. Ma le differenze sono evidenti. Non si tratta di forme geometriche perfette, e le spighe risultano essere state calpestate e danneggiate. Secondo Sun Bear (orso solare), anziano e saggio guaritore indiano dei Chippewa, i cerchi nel grano sono simboli simili ai cerchi rituali degli antenati del suo popolo, come quelli che si trovano dipinti o incisi sulle pareti delle caverne e sulle tombe preistoriche in Europa e nel resto del modo. Sono i cerchi dell’ antica religione materna, in cui la Terra veniva venerata come “madre dispensatrice di vita”. “Dobbiamo tornare ad onorare e rispettare la Terra”, dice Sun Bear, “ritrovare il rispetto per la natura equivale al rispetto per noi stessi”.

LIbro di Eltjo Haselhoff

La copertina dell’edizione italiana del libro scritto dal fisico Haselhoff.

I pittogrammi possono essere interpretati come messaggi simbolici provenienti dal cosmo, una forma di scrittura universale ed ancestrale che, attraverso bellissime immagini, vuol farci capire più a livello subcosconscio che razionale una realtà fondamentale. Qualcuno, che non è da considerare un abitante del nostro pianeta ci parla da tempo attraverso dei simboli splendidi.

Che cosa si può dunque dedurre da questi crop circles? Se lo sono chiesti diversi studiosi e cereologi, per esempio l’ingegnere elettrotecnico britannico Colin Andrews, l’ingegnere elettrotecnico Pat Delgado, operativo per anni nell’aeronautica militare inglese e nella NASA come esperto missilistico, il pilota civile Busty Taylor, l’ingegnere Thomas Roy Dutton, capo del settore ricerca della British Aerospace, l’antropologo tedesco Michael Hesemann, il fisico nucleare Eltjo Hasselhoff.

Questi ed altri studiosi giungono alla stessa conclusione: i VERI cerchi nel grano sono opera di un’intelligenza non umana, la cui natura ci è ancora ignota. Ecco alcune caratteristiche dei pittogrammi:

  1. La maggior parte dei cerchi rappresenta figure geometriche di notevole precisione, dalla forma circolare, ad anello, ellittica o quadrangolare. C’è una netta definizione fra il grano piegato e quello ancora ritto e solo in pochi casi i cerchi oltrepassano i confini del campo.
  2. Appaiono per lo più sui campi di grano ed orzo, a volte in quelli di colza, avena e sull’erba alta da foraggio, per lo più tra maggio e settembre, quando le spighe hanno raggiunto una certa altezza.
  3. Al momento della scoperta di un cerchio, gli steli delle spighe risultano dolcemente piegati in intrecci o ramificazioni, mai spezzati o danneggiati, e in genere continuano a crescere in posizione orizzontale fino a completa maturazione
  4. Nelle spighe prelevate dai cerchi i nodi degli steli sono più grossi di quelli delle spighe rimaste in piedi nel campo, mentre i chicchi delle spighe risultano deformati, al contrario di quelli del restante raccolto.
  5. Le direzioni possono essere in senso orario, antiorario, centrifugo, rettilineo, a svastica, composito e altre, ma sempre precise matematicamente e geometricamente.
  6. I cerchi singoli e le composizioni sono posti parallelamente alla conformazione del terreno o ai solchi lasciati dall’aratro, si formano spesso di notte e quasi sempre in assenza di testimoni oculari. I campi che hanno già impressi dei cerchi vengono rivisitati per deporne altri o per completare quelli esistenti, e come luogo scelgono di preferenza zone nelle immediate vicinanze di località preistoriche o di tumuli funerari.
  7. È straordinaria la varietà sia dei disegni che delle composizioni; il diametro dei cerchi può andare da un minimo di 1,5 metri ad un massimo di 60 metri, la lunghezza delle formazioni dai 14 ai 200 metri, e la loro complessità è aumentata dal 1978 a oggi.

I crop-circles rappresentano uno dei più affascinanti enigmi dei nostri tempi, ci invitano a visitarli e a prendere atto della loro molteplice presenza.

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